La Patagonia argentina è la dimora di vedute affascinanti che si diramano tra terre selvagge, preziose opere d’arte create dalla natura, culture primordiali e paesaggi remoti. Le acque che giacciono nell’estremo sud del continente americano navigano con impeto verso un’avventura indimenticabile.
a gennaio 2018 l’impresa Australis, con una lunga traiettoria nel mercato, offre nuovi percorsi della durata di 5 giorni e 4 notti, in una delle sue suggestive navi da crociera: Fjords of Tierra del Fuego e Patagonia Explorer. Entrambi gli itinerari prevedono un’immersione in dei luoghi maestosi e, in particolare, la crociera Fjords of Tierra del Fuego permette di addentrarsi nel rinomato Canale di Beagle, nello straordinario Capo Horn e di arrivare persino fino alla sorprendente isola cilena Magdalena.
Alcuni potrebbero pensare che il nome Terra del Fuoco derivi dai suoli vulcanici, in realtà sembra che le tribù precolombiane, che vivevano nella zona da più di 10.000 anni, avessero l’abitudine di accendere falò per riscaldarsi, date le basse temperature, e così colossali colonne di fumo venivano avvistate dai naviganti europei che esploravano la zona. È stata, infine, la spedizione di Fernando Magellano, nel 1520, ad attribuire alla regione il nome “Terra di fumi” – che più avanti si trasformerà in Terra del Fuoco -.
Il viaggio Fjords of Tierra del Fuego parte da Ushuaia, l’isola della Fine del Mondo, fondata il 12 ottobre del 1884.
La crescita della popolazione di questa città, all’inizio, è stata un processo piuttosto lento, fino agli anni 70, quando comincia, invece, a popolarsi in maniera notevole.
Attualmente la capitale della Terra del Fuoco vanta un aeroporto internazionale, esperienze gastronomiche di primo livello, e possiamo dire che offre musei e servizi necessari per dare un caldo benvenuto ai turisti provenienti da tutte le parti del mondo.
A Ushuaia abbondano mari, laghi e montagne, che si mescolano con una sensazione di adrenalina fuori dal comune, dove i passeggeri avranno la possibilità di intraprendere il loro viaggio in crociera, attraversando angoli meravigliosi.
L’imbarcazione navigherà attraverso il canale Murray e la baia Nassu, per giungere, infine, al rinomato Parco Nazionale di Capo Horn, dove sarà possibile scendere se le condizioni climatiche lo permettono. Capo Horn, il punto più meridionale d’America, è stato scoperto nel 1616 dai naviganti olandesi Jakob Le Maire y Willem Schouten. Quest’ultimo lo denominò “Capo di Hoorn”, in onore al paese olandese dove nacque. Dichiarato dall’UNESCO “Riserva Mondiale della Biosfera”, Capo Horn combina imponenti ghiacciai con una fauna straordinaria: pinguini, delfini, foche, uccelli marini e balene, che possono essere intraviste nelle sue gelide acque.
Sarà, poi, possibile vedere il tramonto nella baia Wulaia, situata a nordest dell’isola Navarino, che nella lingua yagán significa “Baia bella”, un luogo storico, non solo per l’antica dimora degli Yámanas, ma anche perché da lì presero vita le navigazioni degli inglesi Robert Fitz Roy e Charles Darwin. Quest’ultimo, secondo gli storici, iniziò a riflettere sull’evoluzione della specie proprio durante quell’avventura. La giornata si concluderà in un belvedere, a cui si arriverà dopo aver attraversato il bosco magellanico, pieno di alberi tipici della zona.

Un’altra grande attrazione che offre questa fantastica avventura è il Canale di Beagle, lo stretto marittimo che collega l’Oceano Pacifico all’Oceano Atlantico. Il Canale è una singolare via di comunicazione tra l’isola di Ushuaia, Puerto Williams, Punta Arenas e Capo Horn. Lì si trova il Faro Les Éclaireurs, meglio conosciuto come il faro della fine del mondo, e da dove si possono ammirare cormorani, leoni marini, procellarie, condor, gabbiani e pinguini.
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In direzione nordovest del Canale di Beagle giace, invece, il fiordo Pía.
Prima di continuare, però, è necessario spiegare che cosa sono i fiordi. Si tratta di una specie di incidente geografico, ovvero una valle formata da ghiacciai sommersi dall’acqua, che assumono la forma di una stretta insenatura, allungata e profonda. Sarà, dunque, possibile giungere fino al belvedere, da dove si potrà apprezzare il Ghiacciaio Pía e si arriverà, infine, al fiordo Garibaldi (chi preferisce può rimanere sull’imbarcazione, mentre gli altri potranno continuare ad esplorare la fredda selva patagonica).

Continuando per il canale Cockburn si giunge al fiordo di Agostini, dove si possono visitare i ghiacciai, che si diramano dalla cordigliera Darwin, e fare una passeggiata nei dintorni della laguna, creata dallo scioglimento del ghiacciaio Águila. Nel pomeriggio si proseguirà fino ad arrivare al ghiacciaio Cóndor.
Prima di raggiungere Punta Arenas si navigherà anche per lo Stretto di Magellano (scoperto da Ferdinando Magellano nel 1500), e l’ultima fermata sarà l’Isola Magdalena: considerata la colonia di pinguini più importante della Patagonia, divenuta Parco Nazionale dall’agosto 1966 e monumento naturale a partire dal 1982. Andando verso il faro, si potranno intravedere gli animali protagonisti indiscussi di questa zona: i pinguini. Si calcola addirittura che vi risiedano 60.000 esemplari. Solamente nei mesi di aprile e settembre, invece dell’Isola Magdalena, si approda nell’Isola Marta, dove, dalle barche Zodiac, si possono avvistare i leoni marini sudamericani.

Finalmente, 30 km dopo, la traversata si conclude a Punta Arenas. E’ importante far notare che lo stesso tragitto si può fare anche partendo dalla destinazione finale, con la visita degli stessi luoghi e con un viaggio della stessa durata: 5 giorni e 4 notti.
La crociera Australis offre un’infinità di attività meravigliose durante il viaggio Fjords of Tierra del Fuego. L’atmosfera, l’autenticità dei paesaggi e le sensazionali terre patagoniche offriranno una sensazione di libertà poche volte provata.